La dipendenza affettiva nelle relazioni amicali
Amicizia e dipendenza affettiva
La dipendenza è un’alterazione
del comportamento che determina una ricerca incontrollabile del piacere
attraverso una sostanza, una attività o una relazione con una persona. Essere
dipendenti da qualcosa significa non poter fare a meno di quel mezzo di piacere.
La dipendenza affettiva è una forma di dipendenza che si stabilisce nei
confronti di alcune persone, amici, parenti o partner.
Possiamo definirla come condizione
emotiva di una relazione in cui si ritiene necessaria per il proprio benessere
e sicurezza, la presenza costante di alcune
forme di accudimento e sostegno, richieste il più delle volte in modo ossessivo ed esagerate, sotto forma di attenzione,
ascolto, ammirazione, consiglio, affermazione, e tempo trascorso insieme all’amico
o al partner. La dipendenza affettiva non riguarda solo le relazioni amorose
con un compagno o partner ma può caratterizzare anche un rapporto di amicizia.
Emotivamente le relazioni di
dipendenza nell’amicizia possono apparire
innocue o addirittura salutari in un primo momento, ma possono poi condurre progressivamente
a comportamenti dannosi o a forme di vera e propria schiavitù. Per
differenziare tra una certa forma di interdipendenza
benefica che caratterizza anche i rapporti sani
da una malsana, analizzeremo quei fattori che costituiscono le relazioni
di dipendenza: come e perché iniziano e come vengono mantenuti.
Caratteristiche di un rapporto di dipendenza in una relazione amicale.
Queste relazioni sono
caratterizzate da episodi frequenti
di gelosia, possessività e dal desiderio
di esclusivismo; altre persone spesso sono viste come una minaccia per la relazione.
I dipendenti affettivi
preferiscono trascorrere del tempo da soli con questo amico o partner e si
sentono frustrati quando questo non accade.
Si arrabbiano in modo irrazionale
o si sentono depressi quando l’amico si ritira leggermente
dalla relazione.
Perdono del tutto interesse nelle altre relazioni al di fuori di
questa. Si preoccupano facilmente per l’ aspetto, la personalità, i problemi e
gli interessi di questa persona.
Evitano di fare progetti a breve o lungo termine che non includono
necessariamente l'altra persona,
Non sono in grado di vedere le colpe dell’altro in maniera
realistica e tendono ad attribuirsi colpe che non hanno.
Nelle relazioni amicali danno eccessiva importanza all’aspetto fisico
al di là dei limiti consoni per un amicizia.
Il dipendente affettivo fa spesso
riferimento all’ altra persona nelle
conversazione, sentendosi libero di "parlare per" l'altro.
Può anche mostrare manifestazioni
di eccessiva intimità e familiarità con questo amico provocando negli altri disagio o in imbarazzo
in loro presenza.
Un rapporto sano di amicizia è spontaneo
e generoso. Entrambi gli amici sono desiderosi di comprendere l’altro e di
riconoscerne la piena indipendenza ed autonomia. Si ha il desiderio di vedere
il nostro amico raggiungere il suo pieno
potenziale, lo sviluppo di nuovi interessi e competenze. Un rapporto di
dipendenza è invece bloccato e possessivo, creando stagnazione reciproca e limitando la crescita personale dell’altro.
Nei rapporti normali, pure siamo interessati dalle cose che i nostri amici dicono e fanno, ma le nostre
reazioni sono più equilibrate. Quando si è emotivamente dipendenti, un'osservazione
casuale dell’ amico può suscitare
reazioni emotivamente esagerate. Se un amico si allontana, è normale per noi
sentire dolore e un senso di perdita. In un rapporto di dipendenza, lasciare
solo l’altro può farlo sentire in preda all’ angoscia, panico e disperazione.
Una sana amicizia è gioiosa, fa sentire bene e crescere reciprocamente; una
dipendenza emotiva produce schiavitù.
Chi è il dipendente?
Le considerazioni sui tratti del
dipendente affettivo riguardano sia le relazioni amorose che quelle amicali. Chiunque
può cadere in un rapporto di dipendenza in alcune particolari circostanze in
cui, ad esempio si è fragili o sofferenti per un trauma o una perdita. Tuttavia,
ci sono alcuni tipi di personalità comuni che gravitano costantemente verso un’altra
persona per formare rapporti di dipendenza. Le condizioni di base per creare un
rapporto dipendente in amicizia o nei rapporti
amorosi: da una parte c’è la persona che
sembra essere forte e decisa e di "possedere tutto ciò che manca all’altro",
dall’altra parte, una persona che ha bisogno di attenzione, di protezione o di
essere aiutata o carente in qualche modo. Anche se queste coppie sembrano
includere una persona forte e una bisognosa, in realtà sono costituite da due
persone bisognose. Il partner o l’amico "forte", di solito ha un profondo
bisogno di sentirsi necessario per
l’altro e di svolgere la sua “missione” di salvatore o aiutante. Il più delle
volte, quello che appare più debole controlla di fatto il rapporto. Nel mio
lavoro di psicoterapeuta incontro spesso persone dipendenti che hanno avuto un
ruolo di "debole" in una
relazione e di "forte" in una altra, sebbene questi aspetti non sono
così palesi per chi osserva la relazione. Un'amicizia equilibrata può anche trasformarsi in un rapporto di dipendenza se
si realizzano alcune condizioni. Certe volte nella vita possiamo vivere momenti
di fragilità o insicurezza, mostrando delle tendenze a creare condizioni di
dipendenza quando attraversiamo particolari fasi o crisi come la fine di un
rapporto, la morte di una persona cara, la perdita del posto di lavoro,
malattia, lontananza da cari o familiari.
Perché le dipendenze sono difficili da rompere?
Anche quando entrambe le parti si
rendono conto che il rapporto non è sano, possono sperimentare grandi
difficoltà nel rompere la dipendenza. Spesso coloro che sono coinvolti
cominceranno a separarsi, solo per poi correre gli uni indietro agli altri.
Anche dopo che la dipendenza è rotta, gli effetti possono permanere per qualche
tempo. Diamo un'occhiata ad alcuni motivi per cui questi attaccamenti sono così
persistenti.

La via per uscire dalla dipendenza.
La tendenza nella nostra vita a
ricercare la sicurezza attraverso la
relazione con un altro essere umano è un problema comune a tutti. Tuttavia, è
solo dopo che incontriamo ripetutamente frustrazione e dolore nei rapporti
emotivamente dipendenti che avvertiamo il bisogno di qualcosa di più
soddisfacente in una relazione. Per porre fine ad una relazione frustrante e dannosa di
dipendenza alcune volte può essere necessario ricorrere all’aiuto di uno
psicologo psicoterapeuta per acquisire consapevolezza piena e comprendere con chiarezza le dinamiche con cui si è danneggiati e limitati
nella crescita e nell’autonomia. Bisogna inizialmente essere onesti con se stessi,
riconoscere la distorsione cognitiva ed emozionale che è alla base della
relazione di dipendenza che fa scambiare per amore ciò che tale non è.
Riconoscere le proprie tendenze a stabilire relazioni di dipendenza con gli
altri è legato il più delle volte ad un copione fortemente negativo e
distruttivo “scelto” in passato. Successivamente si può cominciare ad introdurre
cambiamenti nella relazione deleteria. mettendo in atto una graduale separazione.
Se la dipendenza è reciproca o unilaterale, di solito si inizia a pianificare
la nostra vita in modo separato dalle attività dell'altra persona. C’è da
prepararsi anche ad affrontare il dolore e la
depressione: interrompere un rapporto di dipendenza, anche con un
amico, può essere doloroso come passare attraverso una separazione o un
divorzio. Se reprimiamo il nostro dolore negando a noi stessi il tempo
necessario per recuperare, ci portiamo dentro inutili sensi di colpa e di
amarezza. Cominciare a coltivare altre amicizie. Anche se all’inizio
sembra difficile, quasi una forzatura, abbiamo bisogno di farlo, per spezzare
quell’idea di esclusività che caratterizza la relazione dipendente: i
sentimenti sopraggiungeranno più tardi, e in seguito saremo contenti che
abbiamo fatto l'investimento nella vita di crearci nuove amicizie. Affrontare
e risolvere i problemi più profondi. Spesso una relazione
di dipendenza tende ad occultare problematiche personali più profonde che
riguardano il rapporto con se stessi. La relazione di dipendenza funziona al
pari una droga o in alcuni casi come un anestetico che ci impedisce di sentire
dolori e sofferenze attuali ma che hanno un ‘origine più antica. Invece proprio
il dolore ed altre emozioni sepolte potrebbero costituire il carburante energetico
per attuare quel cambiamento necessario per vivere meglio.
Pasquale Rossi
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