LA DIPENDENZA AFFETTIVA E LE SUE TIPOLOGIE

Dal Sabotatore della relazione  all'inguaribile Romantico. I  Diversi Tipi di Dipendenti Affettivi





La mia droga si chiama Julie (1969) è un celebre film  di F. Trouffout  che narra dell’insana quanto travolgente storia d’amore tra un  Lui, un innamoratissimo J. P. Belmondo, che cerca ed insegue follemente una Lei, donna enigmatica che lo ha lasciato dopo averlo derubato, falsa quanto inafferrabile (una  splendida  Catherine Deneuve).

Nella trama Lui viene più volte ingannato, e persino avvelenato, ma continua  imperterrito a coltivare la sua folle illusione d’amore. È superfluo rammentare  che il più delle volte nella realtà le parti maschili – femminili sono esattamente  invertite, come doviziosamente descrive  R. Norwood, nel suo libro di successo Donne che amano troppo. Ma ho scelto questo esempio poiché l’analogia tra amore e droga è già esplicitata nello stesso titolo. La storia  del film stesso esprime in modo emblematico la qualità di una relazione che possiamo definire di dipendenza affettiva. La dipendenza affettiva è una forma di dipendenza da una relazione  che pur essendo  oggettivamente malsana per la salute fisica, emotiva e mentale,  si  sceglie di mantenere poiché uscirne da essa sembra  alquanto difficile, se non impossibile. Chi è affetto da questo  disturbo può al contrario credere di vivere  l’amore autentico o l’intimità non riconoscendo  invece  di essere intrappolato in un  rapporto  di “tossicodipendenza” al pari di quello che si stabilisce con una droga o l’alcol. La differenza è che la dipendenza d’ amore è meno frequentemente riconosciuta come patologia. Il dipendente affettivo è riconoscibile dai seguenti  segni e caratteristiche comportamentali:
Spesso l’infanzia del dipendente è stata  caratterizzata da mancanza di cure adeguate  e di attenzione.
È presente spesso la sensazione di sentirsi  isolato, distaccato dai genitori e familiari
Il dipendente spesso costruisce una sorta di “compartimentazione” delle relazioni provenienti dai diversi  contesti di  vita( lavoro, famiglia, amicizie ecc.) 
Vive una pseudo-intimità  nelle relazioni  che percepisce al contrario molto intensa. 
È ossessionato  dall’ evitare ad ogni costo rifiuto  e abbandono 
Ha paura di fidarsi troppo nei  rapporti
Nutre forti sentimenti di rabbia, spesso non manifestati  per non aver ricevuto attenzioni adeguate, o essere stato abbandonato  precocemente.
Depressione
Attua comportamenti manipolativi e di controllo sugli altri
Percepisce  l’attrazione, l’ attaccamento e il sesso come i bisogni umani fondamentali, al pari di cibo e acqua
Vive un senso di inutilità, senza una relazione o un partner
Mostra elevata tolleranza  per comportamenti ad alto rischio (ad  esempio violenze domestiche)
Ha un Intenso bisogno di avere controllo su di sé, gli altri, le circostanze
Presenza di altri problemi di dipendenza o di comportamenti compulsivi 
Mostra desiderio insaziabile nei momenti  di difficoltà (sesso, amore o attaccamento / necessità.)
il sesso e le relazioni con gli altri diventano mezzi   per controllare l'umore o alleviare il dolore emotivo.
Confonde l’ attrazione sessuale con l'amore  ( "L'amore" a prima vista .)
Ha la tendenza a scambiare l'attività sessuale per "amore" .
Spesso nasconde segreti  o  una "doppia vita"
È Incapace di stare senza una “ storia”. Ha la tendenza compulsiva a  sostituire subito il partner  di una relazione finita o in crisi,  con  un altro. 
Si  rifiuta di riconoscere l'esistenza del problema
Secondo diversi  autori il Disturbo di Dipendenza Affettiva e delle dipendenze in generale trova le sue origini nell’infanzia.  La teoria dell’attaccamento di  Bowlby fornisce le basi per un modello teorico della genesi del disturbo. Bowlby cominciò a studiare le relazioni primarie che si stabiliscono tra la madre ed il bambino individuando le caratteristiche delle  relazioni sane e di quelle disfunzionali. In particolare  individuò  tre stili principali di relazione e di legame di attaccamento che si stabiliscono fra madre e bambino: il legame  sicuro (in cui la madre si prende cura  in modo costante e coerente del bambino), legame ambivalente ansioso (in cui la madre è stata incoerente e spesso non disponibile per le esigenze del bambino in tal modo 'trasmettendo' al figlio che il mondo  non sempre è disponibile a soddisfare le loro esigenze) e, infine, - ansioso evitante (caratterizzato da un genitore/genitori maltrattante  o negligente).
Gli ultimi due legami portano con maggiori probabilità ad un disturbo di dipendenza.
Il legame di attaccamento  è il prototipo del nostro primo rapporto interattivo e  legame d’ amore con una persona che di solito è la madre, ma potrebbe trattarsi di una qualsiasi altra persona che si prende cura del bambino.  Questa modalità del  legame madre-figlio modella e struttura profondamente la mente  di un bambino, influenzando la sua autostima, le aspettative che ha nei confronti degli altri e la capacità di relazionarsi in modo coerente e soddisfacente  con gli altri. Queste prime interazioni, il vero primo amore, avrà molte ripercussioni sulle relazioni future. Probabilmente a queste prime relazioni significative si aggiungono poi in seguito altri fattori di ordine culturale, attraverso i media romanzi, film, canzoni ecc, che influenzano l’idea che l’amore per essere vero e portare alla felicità deve essere un sentimento struggente.
Tipi di dipendenza affettiva.  La  grande paura di fondo  che caratterizza il dipendente affettivo è quella di essere abbandonato. La dipendenza può diventare una strategia o un copione di vita per far fronte a questa paura. Esistono però diverse modalità con cui si può manifestare la dipendenza,  tutte più o meno dannose 
 Il tipo più comune di dipendenza d’amore  è la Dipendenza Affettiva Codipendente.  I CLA ( Codependent Love Addicts)   sono persone con bassa autostima, che si comportano, pensano e manifestano emozioni  in modo prevedibile e stereotipato. La loro insicurezza di fondo  e la bassa autostima che caratterizza la loro personalità li spingono  a trattenere ostinatamente e disperatamente a sé i partner, che nelle loro fantasie potranno fornire loro ciò che non hanno ricevuto da bambini. Nelle situazioni in cui temono l’abbandono, mettono in atto atteggiamenti passivo-aggressivi  di controllo sul partner ( es. gelosia ossessiva) oppure agiscono con modalità di codipendenza, diventano tolleranti, permessivi, fino ad   accettare anche comportamenti abusanti o maltrattanti da parte del partner. Farebbero di tutto per  prendersi cura dei loro partner, nella speranza che non vengano abbandonati ed essere un giorno ricambiati o riconosciuti. 
Altre tipologie  di dipendenza sono :
 I Dipendenti  dalla Relazione. Restano insieme al partner anche se il rapporto li  rende infelici. Pur non provando più alcun sentimento d’amore, temono di lasciare andare il partner o di lasciarlo a loro volta, anche  se sono vittime di maltrattamenti.  In alcuni casi preferiscono essere lasciati.
I Dipendenti  Affettivi Narcisisti. Utilizzano il dominio o la seduzione per controllare i  partner. Mentre  i  codipendenti  temono molto l’abbandono e sono disposti a tollerare anche soprusi per non essere lasciati,  i narcisisti tendono ad essere dispotici e non transigere su niente che possa interferire col loro stare bene. I DAN sembrano non aver bisogno di nulla e di nessuno e  mascherano la loro fragilità e la loro bassa autostima con atteggiamenti di grandiosità, come è tipico anche del disturbo narcisistico. Apparentemente sembrano non  mostrare alcuna dipendenza ma piuttosto distacco e indifferenza nella relazione, ma se vengono lasciati esplodono in comportamenti violenti e impediscono in ogni modo che il partner li possa lasciare. 
 I Dipendenti Affettivi Ambivalenti. in genere sono affetti da  disturbo di personalità evitante. Apparentemente non mostrano di trovarsi in difficoltà o soffrire particolarmente se vengono lasciati dal partner . Invece presentano difficoltà ad approfondire il rapporto e lasciarsi andare all’intimità poiché ne sono terrorizzati. Hanno un bisogno disperato di essere amati ma temono troppo fondersi con l’altro. Gli ALA ( Ambivalent Love Addicts ) si dividono a loro volta in :
I  Torchbearers  ( letteralmente Tedofori, portatori di una fiamma ardente) sono attratti in modo ossessivo  da qualcuno che non è disponibile. Questa attrazione può manifestarsi  senza dare luogo ad alcuna azione manifesta (rimangono a soffrire in silenzio) o perseguitando  la persona di cui sono innamorati, fino ad arrivare allo stalking e molestie. Questo tipo di dipendenza si basa su fantasie e sull’illusione di non poter essere rifiutati (amore non corrisposto).
I Sabotatori sono i dipendenti avvezzi a  distruggere la relazione, quando questa diventa troppo impegnativa o anche in qualsiasi momento, quando emerga la loro paura di intimità. Questo può verificarsi dopo il primo appuntamento, dopo il sesso, dopo che alcune richieste di maggiore impegno vengono fatte dal partner ( ad esempio conoscenza di amici, familiari ecc.)
I Seduttori- Rifiutanti   sono dipendenti che cercano la relazione solo per fare sesso o stare in  compagnia. Se si sentono ansiosi o insicuri, o percepiscono richieste eccessive da parte del partner rinunciano allo stare insieme, al sesso, all’ affetto, per non sentirsi ansiosi. A differenza dei sabotatori che interrompono in modo definitivo la relazione, i Seduttori- Rifiutanti  utilizzano uno schema comportamentale in cui alternano momenti di disponibilità e di non disponibilità nella relazione.
I Dipendenti Romantici sono dipendenti da più partner. Sono spesso erroneamente confusi con i dipendenti dal sesso. Tuttavia, a differenza dei dipendenti dal sesso, che  cercano di evitare una relazione al di fuori della sfera erotica, il dipendente romantico mantiene un legame, in qualche modo, anche di tipo affettivo con ognuno dei loro partner, anche se queste relazioni sono di breve durata o sono contemporanee. Sebbene i Dipendenti Romantici si legano in misura diversa ai diversi partner,  la loro intenzione è quella di non legarsi  in modo impegnativo e profondo con alcuno di essi.

Cura della Dipendenza Affettiva
Come tutte le forme di dipendenze, quella affettiva è curabile con la psicoterapia. Spesso un cliente viene in terapia perché è uscito male da una brutta storia ed il suo intento è quello di risanare la ferita, per poi trovare la persona giusta. In realtà ciò che si comprende  attraverso la terapia e che se non si fa un lavoro necessario per un cambiamento sano, gli stessi vecchi modelli relazionali dell’amore si ripeteranno inevitabilmente. Trovare la "persona giusta" per ricevere amore non funziona, perché c’è una sorta di 'radar' in azione che continuerà ad attrarre partner malsani che riproporranno gli stessi comportamenti evitanti, egoistici o narcisistici. Bisogna lavorare sulle menzogne in cui si è voluto credere. Per anni si è abbracciata l'idea che“se si fosse trovato il partner giusto”, "quello  perfetto”, il “principe azzurro”, la “persona ideale” ecc. tutti i  problemi sarebbero stati risolti. In realtà ciò che si può veramente fare per curare la dipendenza è acquisire la consapevolezza che i problemi non stanno nei partner sbagliati ma nel copione negativo o distruttivo che si sta seguendo, le cui origini sono nel  passato. Abbandonare le abitudini di dipendenza comporta gli  stessi  passaggi e problematiche che si affrontano durante lo svezzamento dalle droghe chimiche: la gestione dell’ansia nello smettere di utilizzare i vecchi schemi  relazionali del passato, il riconoscere la dannosità delle relazioni che si sono costruite, affrontare la paura dell’abbandono, riconoscere i giochi perversi  e distruttivi che alimentano la relazione disfunzionale, rafforzare i confini del Sé. Solo attraverso la consapevolezza, ancor più che in altri disagi, si potranno  dissolvere quelle illusioni  sull’amore in cui si è creduto e che si sono alimentate attraverso il rapporto “ tossico”,  e forse solo allora si potrà essere liberi di amare. 

Pasquale Rossi


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