PsicoNutrizione. Per un nutrimento completo dell'essere.

PsicoNutrizione: Nutrire l'essere in tutte le sue dimensioni.
di Anna Chiara Ragone, Pasquale Rossi

Il nostro organismo  è un sistema  straordinariamente complesso, connesso con l’ambiente circostante,  con cui scambiamo costantemente materia ed energia. Questi scambi forniscono quanto serve  per mantenere le condizioni di equilibrio omeostatiche necessarie per conservare l’integrità,  crescere, svilupparsi ed evolvere.
 Le cellule di tutti gli organi,  costantemente  ricevono sostanze dall’esterno quali  zuccheri, sali minerali. aminoacidi, acqua, ossigeno  ed allo stesso tempo espellono  sostanze di rifiuto, tossine e  prodotti del catabolismo che altrimenti danneggerebbero cellule ed organi. Nutrirsi in maniera sana, equilibrata e  completa, assumendo tutti i nutrienti necessari  al nostro fabbisogno, consente di  conservare e mantenere in modo efficace  l’integrità del nostro corpo. Se guardiamo all’intera  complessità del nostro organismo, considerando  oltre il dominio corporeo, anche la dimensione psichica dell’ esistenza, con gli aspetti  mentali, intellettivi ed emozionali  potremmo estendere il concetto di nutrimento a tutti i domini dell’esistenza, compresa la dimensione psichica, che al pari di quella corporea  necessita di scambi energetici, sotto forma di stimoli,  o di  “nutrimenti” emozionali  e sensoriali per conservare l’integrità e funzionare in modo efficiente. 

In una prospettiva  olistica che non separi  corpo e mente,  possiamo renderci conto che l’essere umano nella sua integrità e totalità, possiede un’organizzazione multidimensionale, con vari domini e  livelli profondamente connessi fra loro, dove in ciascuno di essi si esprimono diversi tipi di funzioni e competenze, ma ove emergono anche  esigenze e  bisogni ,che richiedono “nutrimenti” specifici in grado di soddisfarli. Come le nostre cellule hanno bisogno di glucosio ed ossigeno per mantenersi integre, il nostro Sé psichico ha bisogno di opportuni ed appropriati  nutrimenti psichici: dagli stimoli intellettivi che soddisfano la nostra sete di conoscenza e curiosità, alle “carezze” emozionali che possiamo ricevere facendoci sentire di esistere, di essere degni di ricevere amore o di contare per gli altri; dal piacere derivante dalle esperienze di  intimità e fusione con altre persone, alle esperienze di tipo spirituale che ci fanno sperimentare sentimenti di condivisione e di fusione col mondo intero.


 Maslow , uno dei primi psicologi a studiare le condizioni del benessere individuale, ha elaborato la celebre piramide dei bisogni umani. I bisogni dell’uomo si possono disporre a formare una piramide alla cui base ci sono le esigenze relative alla sfera biologica ed istintiva dell’uomo: cibo, acqua, una dimora per proteggersi dalle intemperie, bisogni sessuali. Nei livelli (gradini ) superiori cominciamo a trovare i bisogni legati alla sfera psichica: il bisogno di identità, di sentirsi protetti, riconosciuti, di essere amati e di amare. Salendo nella piramide si riconoscono i bisogni sociali di appartenenza, di sentirsi utili per la collettività. Nell' ultimo gradino, quello più in alto troviamo il  bisogno di autorealizzazione, relativo anche ad una dimensione spirituale e transpersonale. Sebbene i bisogni  di base siano i più immediati e  contingenti, soddisfare i bisogni  più elevati è condizione  necessaria per giungere ad una piena realizzazione del Sé: una persona che si autorealizza, secondo Maslow, ha una più alta capacità di leggere ed adattarsi alla realtà; dimostra una maggiore accettazione di se stesso, degli altri e della natura; si impegna in relazioni interpersonali più profonde ed è più creativa, si comporta in maniera più spontanea, si sente  a proprio agio sia con gli altri che in solitudine o qualora debba affrontare una privazione. Per poter raggiungere una condizione di benessere e favorire il processo dell’autorealizzazione è necessario che i bisogni dei gradini inferiori siano sufficientemente soddisfatti e che tutte le sfere dell’essere umano, quella  corporea, quella mentale, intellettiva ed emozionale e la dimensione spirituale, siano adeguatamente nutrite con stimoli, energia o sostanze perfettamente adeguate ed adatte a quel tipo di esigenza.  Ma cosa succede se per diversi motivi abbiamo una carenza  per un “nutrimento” specifico da  non poter soddisfare sufficientemente alcuni bisogni, o semplicemente non riconosciamo ciò che ci occorre realmente  in un dato momento  ? Sebbene l’uomo ha grandi capacità di adattamento e capacità di compensare e sopperire a mancanze, può accadere che queste carenze “nutrizionali” in senso lato tradotte in difficoltà a riconoscersi, chiedere, ricevere o procacciarsi  un appropriato accudimento o nutrimento, possano comportare situazioni di sofferenza,  limitazioni, disagi o blocchi, che possono tradursi anche in rallentamenti o arresto del processo autorealizzativo  ed evolutivo della persona. Spesso quando sono presenti tali carenze o difficoltà nel darci il giusto nutrimento per il nostro essere, per non essere sopraffatti dal malessere o peggio dall’angoscia,  tendiamo a sopperire o compensare con altre forme di nutrimento. 

Una delle problematiche che vengono affrontate nell’approccio interdisciplinare della PsicoNutrizione è quella della fame emozionale (emotional eating),  un esempio di come sostituiamo un tipo di  nutrimento con un altro, non riconoscendo ciò di cui realmente abbiamo bisogno in quel momento.  Per fame emozionale si intende un meccanismo comportamentale appreso ed utilizzato, di cui spesso non si è consapevoli, per affrontare le emozioni negative. Invece di  riconoscere  ed affrontare direttamente le cause dello  stress, rabbia, tristezza o ansia, si leniscono tali emozioni confortandosi con il cibo. Ma dopo che il piacere iniziale di mangiare si dissipa, le emozioni che hanno scatenato la voglia compulsiva ancora restano lì inalterate. Nulla è stato fatto per correggere o porre rimedio allo stato emotivo, e spesso ci si sente peggio di prima. Ciò che si è fatto è che si è dato un “nutrimento” non adeguato all’organismo, zucchero, ad esempio, al posto di altri “nutrimenti” quali il riposo, il rilassamento, il sano movimento o altre attività, o stimoli di cui realmente avevamo bisogno. Nelle fame nervosa le cose si complicano ulteriormente poichè questo meccanismo di coping, col tempo, ripetendolo più volte, tende a creare una forma di dipendenza fisica e psicologica dal  cibo.
Nutrire l’essere con l’energia, le sostanze e gli stimoli  adeguati, riconoscendo i reali bisogni e le esigenze dell’organismo sul piano fisico o mentale, può essere materia di un discorso esteso di natura olistico sulla nutrizione. La PsicoNutrizione studia e sviluppa un nuovo approccio che mette in relazione mente, emozioni, organismo e cibo in un rapporto nuovo e  complesso che consideri la multidimensionalità olistica dell’essere. Nutrire il Sé multidimensionale e riconoscere gli appropriati nutrimenti dell’essere corporeo-mentale-emozionale-relazionale-spirituale consente di realizzare quelle condizioni di benessere di base che favoriscono una crescita ed evoluzione a  tutti i livelli. Essa  affronta i problemi , ad esempio l’emotional eating, riconoscendo proprio questa multidimensionalità dei piani dell’essere umano, lavorando al contempo su vari livelli : sulle proprie conoscenze alimentari, favorendo un cambiamento da un approccio dietetico ad uno di Nutrizione Superiore, sugli aspetti simbolici ed emozionali del cibo, sui meccanismi di coping e le strategie individuali apprese e messe in atto nelle condotte alimentari, sull’ansia e lo stress che alimentano i meccanismi di dipendenza da alcuni cibi, individuando quali carenze “nutrizionali” nel senso più ampio del termine determinano i meccanismi individuali di dipendenza dal cibo e la difficoltà ad utilizzare il cibo come fonte di benessere ed energia.
Vediamo quali sono in questa nuova prospettiva  i nutrimenti buoni ed efficaci per favorire l’integrità e lo sviluppo del nostro essere in tutte le sue dimensioni. Spesso si scopre che le cose che ci possono aiutare e di cui talvolta necessitiamo per stare bene, spesso è a portata di mano, costa veramente poco o è addirittura gratuito! 
Alcuni nutrimenti per il corpo, la mente e lo spirito, cibi, sostanze o attività in grado di nutrirci , curarci , preservare la nostra salute, far funzionare in modo ottimale la nostra mente:
Cibarsi con alimenti vivi e superalimenti. Una dieta equilibrata è composta in prevalenza da alimenti di origine vegetali. Contiene cibi freschi, semplici e integrali, poco trattati o elaborati, in cui non siano stati eliminate nutrienti o fibre. Include diverse varietà ,con ampia rotazione, di frutta fresca e verdura, di ortaggi, cereali integrali. Le fonti proteiche sono prevalentemente di origine vegetale (legumi, soia, cereali) mentre quelle animali saranno ridotte, prediligendo il pesce azzurro e lo yogurt; i grassi sono prevalentemente di origine vegetale (noci, avocado, olive, semi oleaginosi). Può  includere superalimenti  particolarmente ricchi di antiossidanti e vitamine. Ad esempio: bacche (ribes,mirtilli), alcune verdure (crucifere e cucurbitacee), pomodori, germogli, alcuni cereali proteici quali grano saraceno, e quinoa, agrumi, spezie ricche di antiossidanti (aglio, prezzemolo, zenzero, curcuma), cacao (piccole quantità di cioccolato fondente con poco zucchero). 

Relazioni tra cibo, mente ed emozioni.   Il cibo che assumiamo è importante perché preserva il nostro organismo da malattie, potenzia il nostro sistema immunitario, fa funzionare in modo ottimale il nostro cervello e quindi la nostra mente. Fornendo al nostro cervello tutte le sostanze ed i micronutrienti necessari si migliorano le funzioni cognitive, si combatte il deterioramento legato all’età, si aiuta il nostro organismo a ridurre lo stress, rompendo il circuito di dipendenza dalla fame nervosa: stress – fame nervosa-assunzione di cibo “spazzatura”- maggiore stress. Esistono alimenti che sono straordinariamente sani per la nostra mente :  mirtilli e frutti rossi, pesce azzurro, noci, avocado, avena, ricchi di Omega-3, di sostanze protettive dei vasi sanguigni e di vitamina E. Come esistono vegetali in grado di ridurre l’ansia o alimenti in grado di agire sull’umore, come ad esempio il cacao, per il suo alto contenuto di triptofano, precursore della serotonina, che influenza fortemente i nostri stati mentali. Quando nella dieta si hanno carenze di tali  sostanze nutritive e protettive per il cervello, è più facile che ci siano condizioni  di ansia, instabilità emotiva e di fame nervosa.

 Acqua Nell’impossibilità di bere acque vitali e pure così come sgorgono da sorgenti, possiamo fare qualcosa per rendere più sana dal punto di vista dietetico l’acqua che beviamo. È importante che l’acqua sia alcalina, con ph superiore a 7,5-8,0. In mancanza di acqua con queste caratteristiche possiamo rendere più basica l’acqua che beviamo aggiungendo un pizzico di bicarbonato. Le sostanze alcalinizzanti che assumiamo con gli alimenti e l’acqua che beviamo servono a neutralizzare gli acidi che si formano nel sangue in  seguito ad inquinanti, cibo spazzatura e stress. 
Ossigeno. Le cellule hanno bisogno di nutrienti macromolecolari ma anche di ossigeno. La respirazione è il processo con cui apportiamo ossigeno alle cellule ed eliminiamo l’anidride carbonica ed altre sostane di rifiuto. Respirare correttamente è fondamentale nella PsicoNutrizione. Con la respirazione eliminiamo il 70% delle sostanze di rifiuto dell’organismo (il restante 30% è eliminato con feci ed urine). Moltissime persone respirano male a causa dello stress o dei cattivi stili di vita. Ripristinare una corretta respirazione agisce sul metabolismo, consente di ossigenare al meglio le cellule  per mantenere efficienti i processi energetici del metabolismo cellulare, calmare il corpo e la mente, riducendo lo stress e l’ansia che spesso innescano la fame nervosa. Esistono diverse tecniche che consentono di migliorare la respirazione (rebirthing, metodo Buteyko, tecniche del  Pranayama)


Movimento fisico. Oltre ad avere effetti positivi su cuore, circolazione e polmoni,  Il giusto movimento produce il rilascio di diversi ormoni e  neurotrasmettatori che hanno effetti  benefici  sia sulla mente che sul corpo: l´ormone della crescita potente fattore di ringiovanimento dei tessuti; le endorfine, oppioidi naturali, che migliorano notevolmente l´umore e la sensazione di benessere; l´ormone DHEA che produce effetti  antistress. È importante che il movimento fisico non sia stancante, né logorante, che produca un giusto sforzo per l’organismo compatibilmente all’età ed alle condizioni dell’organismo, che sia aerobico. ( durante il movimento si dovrebbe respirare con la bocca chiusa) Alcuni esempi di attività di “giusto” movimento sono  camminare a passo veloce, marcia, bicicletta, aikido, katsugen-un-do (movimento rigeneratore),  tai-chi,  yoga).

Meditazione.  La meditazione comprende diverse tecniche che utilizzano una pratica di concentrazione della mente su uno o più oggetti, immagini, pensieri (o talvolta su nessun oggetto) a scopo religioso, spirituale, filosofico o semplicemente di miglioramento delle proprie condizioni psicofisiche. La meditazione è una forma di nutrimento per il corpo, la mente e lo spirito. Esistono diverse tecniche di meditazione ma tutte presentano i seguenti aspetti comuni : rilassamento, concentrazione, alterato stato di coscienza,  presenza di una attitudine alla autocoscienza ed alla auto-osservazione, sospensione dei processi di pensiero logico e razionale. Sono innumerevoli gli studi scientifici sugli effetti della meditazione sul cervello, ghiandole, sistema immunitario, sistema cardiovascolare.  Diversi studi recenti, supportati da tecniche di monitoraggio diretto del cervello,  hanno mostrato come le tecniche di meditazione modificano anche in poco tempo i circuiti neuronali .
Anna Chiara Ragone, Pasquale Rossi

Commenti

Post più popolari