vita da single: scelta o ripiego?

Psicologia delle relazioni amorose
Vita da single: scelta o ripiego?


Alcuni sono single poiché lo scelgono liberamente. Altri attendono di incontrare la “persona giusta” per impegnarsi in una relazione seria ed appagante. Alcune persone lo sono per circostanze di vita, il più delle volte temporanee, forse hanno appena  posto fine ad una relazione non più soddisfacente o incompatibile.
Questo  articolo mira ad analizzare alcuni fattori psicologici che influenzano la scelta di single. Non intende certamente trovare spiegazioni semplici  a situazioni complesse, ma spesso le persone,  in particolare chi ha più di trent’anni, quando si ritrovano da soli  pur desiderando una nuova relazione, si interrogano di frequente sulle possibili cause della loro condizione. Alcune volte, nelle relazioni, ci si può sentire vittime di incontri sbagliati, ed è probabile che in alcuni casi ciò possa essere accaduto realmente. Ma è’ opinione molto diffusa, per quanto riguarda l’amore, di pensare di  avere molto meno potere nel determinare il proprio “destino”. Il più delle volte, in base alle nostre esperienze precedenti, carattere, aspetti della personalità siamo noi stessi che  creiamo ostacoli nell’incontrare qualcuno con cui stabilire una relazione soddisfacente. Le cause degli impedimenti “interiori” possono essere molteplici e spesso inconsce. Diventarne consapevoli, pone una sfida  a  noi stessi : comprendere quanto conta il destino e quanto invece  creiamo noi ostacoli alle relazioni. Vediamo le più comuni motivazioni e cause inconsce che possono influenzare la condizione di molti single.
 Difese psicologiche. Chi è stato ferito nei rapporti interpersonali ed ha vissuto esperienze dolorose, spesso teme di rivivere delusione ed amarezza con nuovi partner . Questo processo  inconscio trova le sue origini nella nostra infanzia , molto prima di innamorarsi,  quando eravamo  particolarmente  vulnerabili nelle prime interazioni con chi si prendeva cura di noi. Le prime relazioni, vissute in maniera non soddisfacente, possono successivamente  creare meccanismi psicologici difensivi, quali rigidità nel contatto o evitamento dell’intimità. Si strutturano veri e propri muri difensivi  che  fanno percepire  il mondo attraverso un filtro emozionale e sensoriale. Questi adattamenti possono farci diventare eccessivamente auto-protettivi e chiusi alle relazioni, o farci troncare con eccessiva facilità un rapporto.
Se, per esempio, si è cresciuti in una famiglia con genitori o tutori che erano negligenti o freddi, da adulti si può essere eccessivamente  diffidenti nelle relazioni affettive. Oppure si può  essere sospettosi verso  persone che mostrano un interesse "troppo" spiccato  nei nostri confronti, ricreando le dinamiche del  proprio passato. Si può quindi scegliere un partner che è distaccato o distante. Non è sempre facile essere consapevoli  delle nostre difese. Come risultato, si tende ad  incolpare esclusivamente i partners, non riuscendo a riconoscere che non siamo aperti come invece crediamo.
 Relazioni malsane vissute in precedenza  Quando attiviamo i nostri meccanismi difensivi  tendiamo a scegliere partner “sbagliati”. Possiamo, ad esempio,  stabilire un rapporto non soddisfacente “scegliendo” una persona che non è disponibile dal punto di vista emotivo. Poiché questo processo è in gran parte inconscio, spesso attribuiamo la colpa del tutto al nostro partner per il fallimento della relazione.  Possiamo  sentirci  sconvolti o feriti dai ripetuti rifiuti senza riconoscere che stavamo  cercando proprio questo tipo di relazione. Perché facciamo questo? Le ragioni sono complesse e spesso si basano sulle nostra paura inconscia di intimità. Molte persone hanno una inconsapevole motivazione a cercare relazioni che rafforzano quello atteggiamento critico subito in passato quando erano bambini, riproducendo aspetti negativi della loro infanzia. Per quanto queste situazioni possono essere sgradevoli ,  la rottura dei vecchi schemi  può causare una grande quantità di ansia e di disagio, facendoci sentire paradossalmente non a nostro agio in un contesto in cui al contrario riceviamo attenzioni ed amore.
La nostra paura inconscia di  essere abbandonati, unitamente all'immagine negativa che abbiamo sviluppato di noi stessi nella fasi precoci delle nostre relazioni significative, non appena   iniziamo  a percepirci sotto una luce più positiva, paradossalmente ci fa sentire a disagio e può scatenare pensieri di auto-attacco del tipo: "Chi ti credi di essere? Tu non  sei degno di ricevere tutto ciò ". Queste forti ansie e timori inconsci possono indurci a stabilire relazioni scadenti e poco soddisfacenti, o farci sentire attratti da persone che non sono realmente disponibili. In tal modo si rafforza proprio quella immagine negativa di noi stessi, che in qualche modo ci sembra più rassicurante e “familiare”, per quanto ciò possa creare molte sofferenze.
 Paura di intimità Sebbene la maggior parte delle persone credono di voler incontrare un partner con cui vivere un grande storia d’amore, la verità è che  l'esperienza del vero amore può sconvolgere quelle fantasie “romantiche” che hanno rappresentato un meccanismo di sopravvivenza fin dalla prima infanzia . Respingendo carezze e offerte d’amore da parte degli altri si preserva la propria immagine interiore negativa e si riduce l'ansia. La nostra paura di intimità può manifestarsi come rifiuto per qualcuno che mostra di " essere particolarmente attratto" da noi”. Questo sembra essere un motivo, per quanto del tutto irrazionale, per non uscire con una persona che pur troviamo interessante. Oppure in altre circostanze, si possono svalutare le reali intenzioni della persona che prova attrazione per noi, percependolo o come eccessivamente critico, o anche attribuirgli un comportamento sgradevole che non ha affatto. In sostanza, ci assicuriamo così di non ricevere troppe attenzioni amorevoli pur apparentemente ricercandole. Sebbene intuitivamente sembri poco comprensibile la realtà è che la maggior parte delle persone possono tollerare solo una scarsa quantità di intimità. Ad un livello più profondo, noi non vogliamo realmente tutto l'amore che sosteniamo di voler ricevere.

 Essere particolarmente esigenti coi partner. Le nostre difese inconsce spesso nelle relazioni si traducono nella convinzione di dover essere particolarmente esigenti e critici nella scelta di un partner. Questo diviene ancora più vero se in precedenza abbiamo avuto brutte esperienze, in cui ci siamo sentiti ingannati o respinti da una persona che abbiamo amato. Molte donne cominciano a nutrire convinzioni come: "Non ci sono uomini decenti in giro" o " quei pochi buoni sono già stati presi." Gli uomini possono avere pensieri del tipo: "Non puoi fidarti di una donna" o "Le donne sono sempre pronte ad approfittare di noi." La maggior parte delle persone è in grado di valutare realisticamente un  partner sin dall’inizio e sa riconoscere comportamenti scorretti o prevaricanti sin dal primo momento. Ma quando si osserva il mondo influenzati da convinzioni ipercritiche o eccessivamente diffidenti, si tende ad escludere una serie di potenziali partner prima ancora di dar loro una possibilità. Valutiamo l’ incontro con alcune persone come storielle passeggere senza futuro, escludendo ogni minima possibilità di costruire una relazione felice nel lungo termine. Spesso relazioni soddisfacenti, genuine ed appaganti, inizialmente possono cominciare anche in sordina.
 Bassa autostima.  Molte persone vogliono una relazione appagante più di ogni altra cosa, ma credono ancora più fermamente che per nessuno valga la pena interessarsi a loro. Tutti possediamo " voci interiori critiche" che ripetono ininterrottamente  che siamo troppo grassi, troppo brutti, troppo vecchi o in qualche modo troppo “diversi” da come dovremmo essere. Quando siamo condizionati da queste" voci ", mettiamo in atto comportamenti che respingono gli altri. Se restiamo single , non è per le ragioni che inconsapevolmente continuiamo a ripeterci dentro di noi. La nostra scarsa fiducia ci spinge a mostrare segnali di chiusura agli altri. Molti hanno persino difficoltà ad uscire di casa quando sono giù, figuriamoci a predisporsi in situazioni in cui possono incontrare potenziali partner. Alcune persone al contrario pur stabilendo facilmente un buon contatto iniziale, possono successivamente, per mancanza di autostima, virare verso comportamenti respingenti di chiusura che scoraggiano il partner.
Timore di entrare in competizione con altre persone. Quando siamo attratti da qualcuno, la mancanza di autostima può comportare il timore di entrare in una sorta di concorrenza con qualche rivale. E ' facile buttarci giù in un confronto ipotetico con gli altri, quando “navighiamo” contro noi stessi. Può succedere che se qualcuno ci piace, pensieri negativi possano insinuarsi in noi: "Lui / lei potrebbe aspirare a qualcosa di meglio." Se poi vediamo realmente che qualcun altro è interessato alla persona che a noi piace, possiamo con molta probabilità indietreggiare, sentendoci poco disposti a confrontarci o competere, soprattutto quando ci si ritiene vecchi. Si cominciamo allora a mettere in atto convinzioni auto-svalutanti, vere e proprie forme di attacchi verso se stessi, del tipo " il tempo per questo genere di cose è passato, sei troppo vecchio per questo." I nostri timori di entrare in una reale o presunta competizione ci può portare a evitare di metterci in gioco. Potremmo avere paura di essere considerati dei pazzi o di non poter essere scelti. Potremmo persino avere  timori circa la possibilità di vincere la competizione, ritenendo di "ferire i sentimenti di un’altra persona" o che il nostro successo si tradurrà in una aggressione da parte del perdente. La semplice verità è che incontrare qualcuno può farci entrare in una condizione di forte competitività altamente ansiogena. Prevale la 'paura di rischiare per quello che vogliamo e desideriamo ,sebbene  quando poi lo facciamo, spesso scopriamo che ne è valsa la pena, ci percepiamo con un più forte senso di sé, e aumentiamo le nostre possibilità di creare un rapporto con un partner che veramente desideriamo.
 Isolamento e routine  Con l'età, le persone tendono a ritirarsi sempre di più nei loro spazi (mentali) di comfort. Le donne conseguono oggi più facilmente condizioni di successo, e si sentono più realizzate e autosufficienti. Tutto questo ha comportato notevoli miglioramenti della loro vita. Molte donne single, come pure uomini, migliorando sia economicamente, sia dal punto di vista dell’autonomia personale, è più facile che si ritrovano psicologicamente come rinchiusi in una bolla emotiva da cui sembra difficile venirne fuori. Si percepisce come più impegnativo del solito, affrontare i rischi di una relazione, rimettendosi in gioco. Dopo una lunga giornata di lavoro, molti di noi possono sentirsi meglio ad indossare un pigiama e riposarsi piuttosto che  andare fuori nel mondo con l’ansia di incontrare persone. L'incoraggiamento a restare a casa o rimanere al sicuro, spesso proviene dalla nostra voce interna critica. Come una sorta di trainer interiore auto-calmante, ci diciamo "è meglio  rimanere a casa questa sera e rilassarsi. Stai bene da solo/a. Magari con un buon bicchiere di alcol. Si è proprio quello che mi ci vuole." Il problema di questa voce interna è che non utilizza solo un tono protettivo e rassicurante, ma può cambiare facilmente registro assumendo toni critici e svalutanti, con pensieri del tipo: "Che sfigato/a che sei, a casa di nuovo solo/a. Sarai solo/a per il resto della tua vita. Non c’è nessuno/a per te! Nessuno sarà attratta da te. " Molte delle attività che usiamo come "comfort", per rilassarci, in realtà ci fanno stare male, ed alla fine, ci limitano nel perseguire ciò che vogliamo veramente nella vita. E 'importante resistere ed evitare di  cadere in una zona/spazio/attività  di comfort, imparando a sfidare ripetutamente l'influenza della nostra voce interiore critica. Dobbiamo agire e fare uno sforzo per uscire nel mondo, sorridere, riprendere contatto e confidenza con esperienze di intimità, di calore e carezze che gli altri ci possono offrire, mettendoci con coraggio alla ricerca di altre persone con gli stessi identici desideri e bisogni. Dovremmo anche cercare nuove attività e provare il confronto/incontro con persone diverse come mezzo per scoprire nuove parti di noi stessi e ciò che può  renderci più vivi e felici.
Conformarsi a ruoli e regole rigide Col passare degli anni, spesso sviluppiamo caterve di regole comportamentali per quanto riguarda la relazione con gli altri. In effetti, è come se avessimo “scritto” dei codici comportamentali dentro di noi, in base alle esperienze passate ed a quanto abbiamo appreso da bambini,su come funzionano le relazioni umane. Quando agiamo in base a regole costruite sulle nostre passate esperienze, possiamo creare un ciclo perpetuo di relazioni deludenti. Spesso l’esperienza del  passato può essere utile, ma  tenerne troppo in conto rigidamente, può anche spingerci a comportamenti di chiusura e reazioni di evitamento. Ciò impedisce di stabilire un contatto più realistico con gli altri. E' importante non attenersi a regole fisse o rigide quando si tratta di nuove relazioni, data anche la grande variabilità delle persone Restare aperti è una delle cose più importanti che possiamo fare quando si cerca un partner amoroso. Sì, potremmo anche farci male, ma quando smettiamo di correre rischi, riduciamo anche le nostre possibilità di incontrare qualcuno per cui valga la pena. L’eccessiva importanza data a queste “regole” ci conduce anche  ad agire con meno sincerità e autenticità, a non percepire come realmente ci sentiamo, ed essere guidati dalle nostre emozioni D'altra parte, rimanendo aperti ed onesti risulterà più probabile costruire un rapporto autentico e sostanziale.
Cercare l’amore non è facile, ma è sempre meglio intraprendere questo viaggio che non darsi alcuna chance. E ' importante combattere i modelli interiori disfunzionali che ci impediscono di ottenere ciò che vogliamo. Non possiamo proteggerci dal mondo o evitare sempre di farsi male. Noi tutti portiamo limiti e difetti, e queste vulnerabilità sono particolarmente evidenti quando si è particolarmente vicini ad un'altra persona. La conquista dell'intimità è una battaglia coraggiosa, ma ben vale la pena lottare, ogni giorno, sia dentro di noi che nelle nostre relazioni.

by Pasquale Rossi


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