EFFETTO DI DISINIBIZIONE ONLINE

EFFETTO DI DISINIBIZIONE ONLINE
Perchè nelle relazioni virtuali si è meno inibiti

 L’ effetto  di disinibizione-online  consiste  in un attaggiamento di minore inibizione nei confronti di convenzioni sociali, rispetto a quanto normalmente facciamo nelle relazioni faccia a faccia.
Questo diverso atteggiamento spesso  conduce a comportamenti, come ad esempio rivelazioni di  fatti personali o modi di pensare,  divulgazione di informazioni private che possono produrre danni non prevedibili dal punto di vista lavorativo, economico o nelle relazioni affettive. Sono sempre più frequenti i casi di persone licenziate perché avevano espresso opinioni critiche sul proprio capo, dimenticando di averlo in precedenza inserito nella cerchia di amici di facebook o di relazioni amorose che vanno in crisi per  “rivelazioni” fatte online e scoperte dal partner. Sembra che quando si è online si diventi più liberi di dire cose che in altre circostanze non esprimeremmo. Ma a cosa è dovuto questo effetto disinibente? Quali sono i fattori psicologici che lo influenzano? Lo psicologo John Suler ne ha riconosciuto sei, alla base di questo effetto.
Vediamoli dettagliatamente:


1. ANONIMATO
Consiste nell’idea erronea, spesso inconsapevole, che quando si è online non si possa essere individuati con la stessa faciltà che nella vita reale. È come si ci sentisse nascosti e protetti da un fittizio anonimato. Questa credenza produce una sorta di distacco dalla nostra reale personalità (de-individuazione) dando luogo a comportamenti diversi dal consueto. In realtà, razionalmente tutti sappiamo che si è molto più rintracciabili online che offline, se si vuole ricercare una persona che non si vede da anni, basta andare su Internet!. Probabilmente la condizione psicologica di stare da soli davanti al pc, mentre si naviga, contribuisce a questo modo distorto di percepirsi come si fosse anonimi.

2. INVISIBILITA’.
Il fatto di non essere guardati in volto mentre chattiamo non ci fa preoccupare delle nostre espressioni facciali col nostro interlocutore. Quando comunichiamo  face to face con una persona, monitoriamo continuamente ciò che l’altro ci rimanda attraverso le espressioni facciali, tono della voce, movimenti del corpo ed in qualche misura anche ciò che rimandiamo noi stessi all’altro. L’utilizzo di questo feedback ci “segnala”quando è opportuno o meno dire certe cose, usare alcune espressioni e così via. Anche l’emergere di emozioni forti, che percepiamo attraverso il linguaggio extra-verbale, fa prendere una certa piega alla nostra interazione. La mancanza di questo feedback e non essere guardati in volto mentre si è online, rappresenta  un’altra concausa dell’effetto disinibente.

3. ASINCRONICITA’ DELLA COMUNICAZIONE.
Nelle interazioni online spesso non conosciamo immediatamente le reazioni altrui a certe nostre affermazioni espresse attraverso post o messaggi ma solo dopo un certo tempo. Spesso possiamo non ricevere affatto alcuna risposta, e ciò può portare sovente ad equivoci ed errate interpretazioni. Questa caratteristica restrittiva della comunicazione online, può dare luogo a comportamenti diversi ed opposti. Da un lato troviamo persone che utilizzano questa caratteristica di Internet, spesso per provocare con affermazioni provocatorie pesanti o aggressive, per poi lasciare cadere la conversazione senza dar luogo a repliche. Sono i cosiddetti troll di Internet, specializzati nel colpire e fuggire, che spesso infiammano forum o gruppi di discussione. Sul versante opposto molte persone, disinibite nelle relazioni faccia a faccia, sul Web possono diventare cortesi, eloquenti o audaci nelle conversazioni online. Anche in questi casi la mancanza di un feedback extraverbale diventa determinante nel modificare le reazioni ed i comportamenti nela relazione online.

4. MONOLOGO INTERIORE.
Quando leggiamo qualcosa online scritto da un'altra persona, non potendo udire realmente le sue parole, ciò che dice si fonde con i nostri monologhi interiori diventando un tuttuno con il nostro pensiero. Ciò crea, senza che ne siamo consapevoli un forte senso di intimità con l’interlocutore virtuale, anche se non lo conosciamo affatto. L’intimità che si può raggiungere in una conversazione online può spingere a perdere il controllo rispetto a quanto decidiamo di esprimere o meno.

5. UNA REALTA’ CHE CREIAMO NELLA NOSTRA TESTA.
 Nel magnifico film ExistenZ  di Cronenberg, il protagonista può entrare ed uscire da un videogame che gira nella sua “testa”. Il programma, tramite sonde bioniche, utlizza il suo cervello come hardware. Il livello di esperienze che vive ed il coinvolgimento emotivo è indistinguibuile dalle esperienze reali, tranne per la consapevolezza che ciò che gli accade non è reale. Il protagonista può scegliere di compiere taluni atti, anche immorali e criminosi , come uccidere un uomo, sapendo che sono solo virtuali ed immaginari. Nella visione pessimistica del regista, il giovanissimo Jude Law si lascia andare ad una serie di efferatezze, confondendo i livelli di realtà e di virtualità delle esperienze. Gli elementi di anonimato, invisibilità, fantasia e la percezione erronea che quanto facciamo o diciamo online non sia completamente reale, ci portano a pensare che le solite regole che utilizziamo nelle interazioni reali in questo caso non valgono. La facoltà di interpretare qualcosa come giusto o sbagliato viene alterata. È come se vivessimo in una realtà diversa in cui la soglia della responsabilità individuale si modifica e possiamo consentirci di premere o non premere il click del mouse a cuor più leggero.

6. NON PERSEGUIBILITA’ DELLE NOSTRE AZIONI. Tutti (o quasi) temono la disapprovazione e le conseguenti sanzioni per certi comportamenti illegali. Nel mondo immaginario di Internet si sottostima anche il rischio di andare incontro a comportamenti perseguibili legalmente. C’è la percezione erronea che non essendoci alcuna Autorità o Istituzione di Internet che può reprimere o sanzionare comportamenti illegali, ci si possa sentire più liberi da convenzioni o dalla conformità sociale.

CONCLUSIONI
Le conseguenze dannose derivanti dall’effetto disinibente online derivano dalla distorsione della realtà causata da percezioni erronee quali invisibilità, anonimato o mancanza di feedback e colpiscono diverse persone in rete. Non bisogna però non considerare alcuni aspetti psicologici positivi. Alcune persone si sentono più libere e vicine al proprio vero Sé quando sono online. L’effetto disinibitorio può favorire in certi contesti come nei gruppi di aiuto online o nei forum la possibilità di aprirsi e raccontare proprie esperienze traumatiche o dolorose, consentendo una prima possibilità di aiuto. Io stesso, come psicoterapeuta, sono contattato spesso da persone che mi chiedono consigli o aiuto e percepisco, in taluni casi, che difficilmente queste persone esprimerebbero le loro richieste in forma diversa, contattandomi realmente. Le relazioni online non sono di per sé buone o cattive. In molti casi favoriscono i contatti tra le persone e possono aiutare a rompere condizioni di isolamento.




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